Se si decide di usare Domino Global Workbench, molti compiti a livello di impostazione consentono di semplificare il processo di localizzazione. Ad esempio, ove possibile si dovrebbero usare alias per i nomi degli elementi di impostazione. Utilizzare un sistema di prefissi standard per gli alias, in modo che essi possano essere identificati facilmente come testo da non tradurre. Per avviare Domino Global Workbench, fare clic sull'icona di Domino Global Workbench .

Per ulteriori informazioni, vedere "Preparing Source Databases" nella Guida di Domino Global WorkBench.

Elementi di Domino Global Workbench

Domino Global Workbench è un insieme di strumenti software che facilitano la localizzazione (traduzione) delle applicazioni IBM® Lotus® Domino(TM) ed è composto dai seguenti elementi:

• Workbench - Il Workbench estrae la terminologia dal database di un'applicazione e la memorizza in glossari, crea versioni localizzate dell'applicazione utilizzando i glossari tradotti e, se l'applicazione viene modificata, le funzioni di aggiornamento di WorkBench trasferiscono le modifiche nelle versioni localizzate.
• Glossario - Un'applicazione Domino abilitata per il Web che contiene la terminologia estratta da Workbench. Ogni elemento presente nel glossario ha un ID univoco, che lo collega al database di origine. Il glossario contiene viste e agenti che assistono i traduttori (ad esempio, fornendo informazioni relative al contesto) e permettono di evitare attività non necessarie, ad esempio, semplificando la selezione e la marcatura degli elementi come DNT (Do Not Translate), ovvero (Da Non Tradurre).
• Language Synchronizer - In un'applicazione multilingue, ad esempio un sito Web internazionale, la traduzione dei documenti è solitamente indispensabile. I nuovi documenti creati in una lingua possono essere copiati e quindi tradotti nelle altre lingue del sito Web. Language Synchronizer permette l'automazione di buona parte di questa attività.

Domino Global Workbench offre alcuni vantaggi rispetto ai metodi di localizzazione tradizionali:

• Riutilizzo di investimenti tecnici precedenti. Un esperto potrebbe effettuare una prima analisi dell'applicazione, definire ciò che è necessario tradurre e ciò che dovrebbe invece restare nella lingua originale, fornire commenti sul contesto per i traduttori e così via. Questo sforzo permette di velocizzare l'attività di tutti i traduttori, che non devono preoccuparsi dei problemi relativi alle parti da tradurre (i traduttori non vedono la maggior parte del testo che non deve essere tradotto).
• Uso efficiente delle risorse. I tecnici eseguono le attività tecniche, mentre i traduttori possono concentrarsi sul lavoro di traduzione.
• La traduzione viene eseguita utilizzando informazioni contestuali complete. I traduttori sanno che elemento di impostazione stanno traducendo e possono sempre rintracciarlo nell'applicazione originale.
• Possibilità di riutilizzare le traduzioni. Tutte le traduzioni sono memorizzate in database di glossario completi di informazioni contestuali e possono essere riutilizzate in altre applicazioni che utilizzano una terminologia simile.
• Applicazioni multilingui. È possibile creare più database tradotti a partire da un singolo originale, oppure è possibile costruire un database multilingue contenente elementi di impostazione in più lingue. Questo semplifica la creazione di siti Web multilingui.

Le funzioni di Domino Global Workbench comprendono:

• Supporto per la localizzazione degli elementi di impostazione
• Glossari con funzionalità avanzate, tra cui la possibilità di importare ed esportare XML e di abilitare Lotus Translation Component (LTC)
• supporto di Unicode
• Supporto per la localizzazione di file LotusScript esterni
• Supporto per la localizzazione di contenuto XML

• Guida di Domino Global Workbench
• Sito Web internazionale di Lotus, http://www.lotus.com/international

Creazione di applicazioni multilingue
Aggiunta di componenti di traduzione a un'applicazione in Designer

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